Il momento che cambierà la tua vita

Blog

Contatti

contatti

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

Comunicati stampa

Il momento

La crisi del materialismo
Economica, ecologica, sociale, la crisi ci costringe a ripensare le nostre abitudini:
sociale: quali scopi ci diamo nella vita, individuali e collettivi?
ecologica: quando impareremo a condividere il Pianeta con gli altri esseri viventi?
economica: come ci comportiamo coi beni materiali, con la ricchezza?

Non c’è più religione?
È una crisi non solo esteriore, che diventa più dolorosa se non abbiamo punti di riferimento.
Nell’ultimo mezzo secolo ogni religione, fede o credenza si è indebolita.
La società dei consumi aveva promesso di saziarci con le merci, invece ci lascia più poveri, più inquinati e più soli. Meno appagati: c’è impellenza di spiritualità.
Anche per questo si moltiplicano i movimenti spirituali, le religioni, i sedicenti maestri.
“Religione” viene da re-ligere: unire insieme, riconnettere; Invece c’è il rischio che anche questo bisogno sia considerato “un mercato che si apre” a cui si può vendere “un prodotto spirituale”: sarebbe un terribile consumismo immateriale dove i simboli sacri si trasformano in brand.
È un rischio che non si corre se, come diceva Shri Mataji “ciascuno diventa Maestro di se stesso”. E non devono girare soldi: le pratiche di meditazione devono essere gratis.

Non si può cambiare fuori senza cambiare dentro
Si vede subito, se andiamo alla radice, che questa insoddisfazione ci distacca dagli altri, da noi stessi e dalla Natura.

Non basta il pensiero cosiddetto razionale: noi “occidentali” abbiamo lottato per secoli per la libertà del pensiero da censori e despoti. Ma il pensiero stesso, se lo usiamo male, diventa un dittatore spietato.
I pensieri automatici, nello stress dell’uomo moderno, diventano solo un’abitudine incessante: se dimenticano il corpo un cui abitano, se chiudono le porte della percezione, se temono l’assoluto perché non sanno concepirlo, allora l’uomo pensa di essere più libero mentre costruisce la sua stessa prigione.
Non bastano le cose che si possono possedere: le conquiste materiali non possono, per loro natura, saziarci. La felicità è duratura solo se è profonda.

Il momento che cambierà la tua vita
Chi legge queste righe forse si aspetta una spiegazione con le parole, ma è un’esperienza, devi provarla: è un processo vivente che parte dal corpo.
Con le parole possiamo solo dire che è una sensazione profonda di gioia, interezza e liberazione.
Per Shri Mataji è un tuo diritto di nascita: puoi farne quello che vuoi, ma è bene che tu scopra di averlo.
È un momento, dopo siamo diversi. Accade la prima volta che riesci a risvegliare quell’energia primordiale e intensa che ciascun essere umano ha nella regione dell’osso sacro e che, appunto, è considerata sacra; in sanscrito è chiamata Kundalini.

Anche la mente, come il corpo, deve riposarsi.
La mente dovrebbe aiutarci a collegare la nostra personale energia alle forze immense dell'universo di cui siamo parte: sarebbe bellissimo, enorme.
Invece a volte ci fa disimparare: questa dote spontanea che manifestano anche i bambini e gli animali, noi la tralasciamo credendo di diventare più “razionali”, più “adulti”, più “moderni”.
Invece provochiamo tensioni e ansia. Come se non bastassero tutti i problemi reali della vita, ne provochiamo altri inesistenti.

Perché le soluzioni facili sono così difficili
Spesso le soluzioni ai grandi problemi sono a portata di mano e sono semplici, la vera difficoltà è che non sappiamo vederle, non sappiamo coglierle. Specialmente quando sono dentro di noi.
Questa è la grande differenza tra le religioni “di appartenenza” e la ricerca iniziata da Shri Mataji Nirmala Devi.

La soluzione è dentro ognuno di noi.
Serve la mente sgombra da pregiudizi o da aspettative. Unici requisiti sono una mente aperta e onesta.

 

Ci sono parole che vanno spiegate
Quando si parla di “realizzazione del sé” o di “spirito” noi occidentali pensiamo a parole un po’ astratte, generiche.

“Realizzare il sé”Per capirlo occorre prendere la parola realizzazione alla lettera, nel senso di rendere reale ciò che è potenziale, come un seme che può diventare un albero, ma non ha ancora realizzato l’albero.

Il sé non è l’io, non è l’ego. Non è il tuo corpo, non è la mente, né quello che in questo momento stai pensando; non è le tue voglie, né i tuoi successi né i tuoi possessi. Non è la cronaca dei tuoi giorni, è la tua parte assoluta, costante, è ciò che sei fin da bambino e resta anche da vecchio poiché è una dimensione interiore oltre il confine temporale.
È il soffio vitale, è il motivo per cui sei al mondo.
E' la tua identità più profonda, anteriore ai tuoi schemi mentali.
Possiamo chiamarlo, se vuoi, il tuo spirito.

Spirito anche questa parola va capita, noi occidentali possiamo fraintenderla: siamo abituati a separare spirito e corpo e consideriamo lo spirito qualcosa di immateriale. In antichità invece significava soffio, proprio il soffio pneumatico dei nostri polmoni, aria vitale che scambia continuamente il dentro e il fuori. Anche i nostri antenati latini, greci ed ebraici consideravano lo spirito come soffio vitale.
                  
Yoga è un termine sanscrito che significa “unione”. È uno stato di profonda quiete mentale e sottile gioia interiore, in cui si percepisce la connessione tra la propria energia interna e l’energia del resto dell’universo. Non è una disciplina fisica né una dottrina filosofica.
Nasce in India da una tradizione millenaria illustrata in testi come la Bagavadghita o gli Yoga Sutra di Patanjali. Per quanto sia antica, essa si basa su contenuti sempre attuali, propri dell’essere umano.
Sahaja Yoga è lo metodo con il quale Shri Mataji ha portato lo stato di Yoga a livello di massa. Sahaja in sanscrito significa “innato”, “spontaneo” “nato con te”. Ed in effetti noi non dobbiamo fare null’altro se non permettere alla Kundalini di svolgere questo meraviglioso compito.

Kundalini L’energia sacra che ciascun essere umano possiede e che nasce dall’area sacrale alla base della colonna vertebrale.